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Monday, October 30, 2006

Halloween 2oo6



ok that's the 2oo6's one

Un racconto di Alessandro Cellamare:
IL TEMPO DEI LUPI
(Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4)

- Fratelli, silenzio! - gridò Abrahm nella baracca. - Josep deve dirvi qualcosa d’importante! - Gli cedette la parola.
- Come avrete saputo, ieri c’è stata un’altra esecuzione - esordì Josep. - Dieci ebrei morti erano il prezzo della fuga di Emanuel. Sono stati messi in riga e giustiziati con raffiche di mitra alle due del pomeriggio.
- Perché ci dici questo? - chiese una voce dal gruppo.
- Qualcosa è andato storto. - Josep proseguì. - Due soldati nazisti si sono avvicinati ai loro corpi, per accertarne la morte, ma le salme hanno preso a muoversi, sono strisciate verso le loro caviglie e li hanno morsi. - Ansimò nel silenzio. - Vane sono state le successive pallottole finché non li hanno centrati alla testa. Ma non era finita. Soccorsi dai commilitoni, i feriti nel frattempo erano cambiati, e hanno azzannato i loro compagni come cani rabbiosi. I morsi avevano passato... la fame.
- Perché ci racconti queste fandonie, fratello? - gridò uno dalla folla.
- Perché io ero là. Ero tra quei dieci ebrei. - Sputò a terra un fiotto di sangue. - Ho solo avuto l’accortezza di trattenere la rabbia e nascondermi mentre gli altri tentavano di sbranare i loro carnefici. Così ho pensato e sono giunto a una conclusione: la causa sono gli esperimenti, il siero che hanno iniettato a molti di noi... me compreso.
Abrahm fece qualche passo indietro. - Sei una di quelle...
- ... creature? - lo precedette Josep. - Sì, lo sono. E ora chiedo a voi tutti: come preferite morire? Topi da laboratorio... o lupi affamati? - Spalancò la bocca sanguinante. - Un morso solo. E domani mangerete il vostro nemico.
Un lungo e freddo silenzio, poi Abrahm si scoprì il braccio e glielo offrì.
E fu tempo di giustizia, ad Auschwitz.

Alessandro Cellamare ( cellamare@email.it )

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